giovedì 30 luglio 2009

Atmosfera degli anni 40

Def ile' in una atmosfera degli anni 40 che ricorda la sensuale Lauren Bacall
Federica Fanti - Moda Fashion Sublime Collection a Parigi


Le coperture dello scomparto si sono attuate nei masterpieces multifaceted all'interno dell'obiettivo della macchina fotografica del John Rawling. Il suo lavoro innovatore per Conde-Nast, compreso questo classico 1947, ha misurato tre decadi e la creazione più di di 200 “le coperture di fascino “e„ di Vogue„, così come le campagne di annuncio innumerevoli. Rawlings (1912-1970) ha elevato single-handedly la fotographia commerciale ad una forma di arte ed ha espanso l'alimentazione e la portata vendenti della pressione di modo.

mercoledì 29 luglio 2009

Vintage Primavera

Al Castello di Belgioioso,

Primavera con Next Vintage

Cartamodelli gratis

Cartamodelli gratis

Tutorial per imparare a cucire una maglia in lycra. In questa prima puntata realizzo il cartamodello con il programma di modellistica..

martedì 28 luglio 2009

RIVESTIMENTI DI CUOIO DEL VESTITO

I rivestimenti di cuoio del vestito sono qualcosa, che possa rendere voi il tatto comodo ed allo stesso tempo i rivestimenti di cuoio del vestito possono realmente prendergli posizione nella folla. I rivestimenti di cuoio del vestito sono disponibili in vari negozi e marts di shopping. I rivestimenti di cuoio del vestito sono altamente durevoli. I rivestimenti di cuoio del vestito sono non solo trendy ma stanno inoltre molto bene. Così se state cercando un rivestimento allora andare sempre per i rivestimenti di cuoio del vestito. I rivestimenti di cuoio del vestito sono descritti con la chiusura della chiusura lampo, una tasca della cassa, 2 lato-tasche e 2 tasche interne per mantenere i telefoni e le chiavi delle cellule. I rivestimenti di cuoio del vestito sono disponibili in molti colori differenti ma due quei graditi sono i rivestimenti di cuoio neri e marroni del vestito. Chi dice i rivestimenti di cuoio del vestito sono soltanto per i buoni enti di costituzione fisica, anche se state pesando i chili molto non vi preoccupate! Potete trovare la vostra scelta del rivestimento di cuoio del vestito indipendentemente dal vostro heavyweight poichè i rivestimenti di cuoio del vestito sono disponibili nei formati come XS, la S, la m., la L, il XL e XXL. I rivestimenti di cuoio del vestito sono fatti del cuoio molle genuino del lambskin di 100%. Così i rivestimenti di cuoio del vestito sono molto comodi e stylish. I rivestimenti di cuoio del vestito sono disponibili entrambi per gli uomini e le donne. I rivestimenti di cuoio del vestito sono qualcosa non solo gruppi giovani ma inoltre la gente di mezza età sta provando sopra. I rivestimenti di cuoio del vestito sono così stylish che possono persino essere portati ai partiti convenzionali con un accoppiamento dei pantaloni e per quanto riguarda il rivestimento del vestito dal cuoio delle signore possono sembrare stupefacenti con i jeans come pure i pannelli esterni di lunghezza del ginocchio. I rivestimenti così di cuoio del vestito dovrebbero effettivamente essere la vostra prima scelta!!

Armani. Acquista pantaloni alta moda

Giorgio (1934). Stilista italiano. Nasce a Piacenza. Protagonista assoluto nella straordinaria fioritura dell'alta moda pronta da Milano nel mondo e insieme personaggio che, per il fascino fisico, il modo distaccato di mostrarsi, per la capacità di coinvolgere, nella sua visione semplice, scabra, rigorosa e nitida, ambienti e lavoro, è sembrato esprimere perfetta simbiosi fra scenario di vita ed eleganza dei suoi modelli. Il suo impero (1900 miliardi di fatturato nel '97, oltre 2 mila punti vendita selezionati in tutto il mondo) non premia soltanto, come per altri nomi prestigiosi dello stilismo, la creatività, la fantasia. Il suo successo riconosce un'invenzione che ha captato desideri, conciliato bisogni opposti e ridisegnato in modo geniale un archetipo del vestiario. Armani è tutt'uno con il successo della famosa giacca, che libera l'uomo dall'antica corazza dell'abito borghese e dà sicurezza alla donna con la sua apparenza mascolina e, come si diceva sul finire degli anni '70, l'ha aiutata più del femminismo. Lo stilista inizia il suo spettacolare cammino nel prêt-à-porter a 40 anni. Ma il suo lungo apprendistato è sfaccettato e prezioso, sia sul piano del gusto sia su quello del rapporto moda-industria. Interrotti gli studi di medicina, trova lavoro negli anni '60 alla Rinascente, vero crogiolo all'epoca dell'inventiva di architetti, designer, ricercatori di marketing e pubblicità. La sua è una composita attività che spazia dagli acquisti per l'abbigliamento maschile, scegliendo sul mercato quanto, nell'anticipo necessario a produrlo, sarà in sintonia con la voglia di cambiare della gente, all'allestimento delle vetrine (ancora oggi non resiste alla voglia di dedicare una mattinata alle vetrine di una delle sue numerose boutique). Si accorge delle sue doti Nino Cerruti (1965) che lo assume come stilista per ridisegnare la confezione della sua ditta Hitman. Armani, già allora puntiglioso e perfezionista, apprende a conoscere l'importanza del tessuto, sia per la sua potenzialità creativa sia per il valore economico anche d'un solo centimetro risparmiato sul costo d'un abito, e comincia a inventare vestiti adatti a essere riprodotti su ampia scala. Sette anni da Cerruti a scegliere stoffe sempre più leggere, colori più freddi, a gettare via strutture interne, a spostare bottoni, assottigliare spalline per imprimere alla giacca maschile, fino allora formale e imbalsamata, una sciolta aria vissuta, giovane per tutte le età. Sono arrivati gli anni '70. La moda, al di qua e al di là dell'oceano, adora il primo made in Italy e nuovi ceti stanno per aprirsi all'idea che a sottolineare il successo occorra un abito che conti. Sergio Galeotti, un giovane viareggino che ha lavorato in uno studio di architettura ma l'ha appena lasciato per diventare compratore di modelli, intuisce che un talento come Armani non pu& restarsene a fare lo stilista per conto terzi, invece di pensare a una collezione in proprio. Prudente, svagato Giorgio ci mette due anni a convincersi ad aprire ('73), in alleanza con Galeotti, un ufficio di consulenza in corso Venezia a Milano, mentre lavora per varie ditte da Gib& a Montedoro, da Tendresse a Courlande, a Sicons, imponendosi subito nelle ultime sfilate di Palazzo Pitti a Firenze. Appena l'anno dopo ('74), la prima collezione maschile firmata e, nel '75, la prima collezione femminile: è un tale trionfo che, nel 1976 nasce la Giorgio Armani. È Galeotti l'ideatore della struttura societaria: niente produzione in proprio, solo idee. Una formula che sarà ribadita ('78) dall'accordo con il Gft, il primo che renda finalmente possibile un prêt-à-porter d'alta moda eseguito in fabbrica ma sotto la cura dello stilista che lo firma. Presto le sfilate Armani, anche per la ricerca del decor in cui si svolgono, saranno le più attese. La lungimiranza della nuova griffe non ha soste, fulminea l'intuizione che saranno soprattutto i giovani i consumatori di moda, purché questa abbia un prezzo accessibile senza nulla perdere di fascino. Precocissimo rispetto al diffondersi delle seconde linee, nasce l'Emporio Armani. L'aquilotto segna per i ragazzi l'appartenenza a un nuovo modo di vestire e di essere; la scioltezza del look più agile e meno ieratico incanta le ragazze. Lo stilista cresce in notorietà. Basta che, irritato da alcune polemiche intorno a una collezione ispirata agli antichi costumi giapponesi, sulla scia dei film di Kurosawa ('81), decida di non sfilare per una stagione, che Time, trovando esplosiva la protesta, mette la sua foto in copertina: il fatturato si moltiplica per tre ('82). Intanto la sua supervisione stilistica è richiesta da Mario Valentino per i capi in pelle, da Erreuno e si allineano in dilatata teoria i licenziatari, Bagutta per le camicie, Hilton per i capispalla, Allegri per gli impermeabili. Il suo tocco, inconfondibile e sempre vario, accende un decennio di lavoro, mentre la sua centrale ricerca nell'alta moda pronta lo conduce verso esiti di tale raffinatezza da non poter più venire realizzata dalla fabbrica. Nell'83, Armani muta il suo accordo con Gft, che eseguirà da quel momento in poi una nuova linea, Mani, destinata soprattutto agli Stati Uniti, mentre l'alta moda pronta assume l'etichetta di Borgonuovo 21, la via dove ha ristrutturato e affittato il palazzo che era stato di Franco Marinotti (Snia Viscosa) e dei cotonieri Riva. Le sfilate si svolgono nel teatro di 513 posti ricavato al posto della sala da ballo e della piscina. Qui, Galeotti fa appena in tempo a seguire la sfilata primavera-estate dell'85. Muore nell'agosto di quell'anno. Il secondo decennio dell'attività di Armani lo trova solo ma teso, con studio e volontà, ad aggiungere ai suoi primati l'essenzialità d'una vera rivoluzione nel vestire femminile. Fermenti nuovi agitano la donna che ora non ha più bisogno di mimetizzarsi, di cancellare il proprio corpo nella scioltezza d'una giacca perfetta. Novità della collezione autunno-inverno '86, gli abiti da sera. La donna, mixage di seduzione e razionalità, pu& contare su un universo Armani: dal profumo a una alta moda pronta atemporale, simile a se stessa con minime variazioni, dalla carta da lettere alle lampade, a una linea più libera e articolata nei vari aspetti della diffusione, quella dell'Emporio. Amato dall'élite come dalla massa, come dalla critica, accumula in Italia tre premi Occhio d'Oro per la migliore collezione della stagione e diversi riconoscimenti in tutto il mondo. Veste Catherine Deneuve in Speriamo che sia femmina, Richard Gere in American Gigol& e i protagonisti del melodramma Elettra e brillante, con un occhio vigile all'uso e all'esercizio dello stile e l'altro attento alle attitudini giovanili, ma sempre consapevole che la forza della propria immagine è fatta dell'insuperabile impronta Armani, colori speciali, linea, taglio sapiente. È una donna che scivola con leggerezza, garbo e classe inimitabile lasciandosi alle spalle le inevitabili forzature di un modernismo spesso sguaiato o troppo semplicemente brutto. L'ultima collezione presentata che già si affaccia al nuovo millennio, G.A. uomo primavera-estate 2000, ha riconfermato il primato di Giorgio Armani nell'abbigliamento maschile. Femminilità e romanticismo: da queste due parole nasce la nuova donna di Giorgio Armani. L'immagine è proposta pe di Strauss alla Scala con la regia di Luca Ronconi e la scenografia di Gae Aulenti. Oggi la Giorgio Armani controlla 5 linee: Borgonuovo 21, G.A. Collezioni Mani, AX (moda basic dell'omonima catena di negozi in Usa) e Armani Jeans, senza contare le linee di biancheria, intimo e costumi da bagno. Analizzando lo snodarsi stilistico lungo ormai 25 anni di attività, resistono alcune costanti e si profila qualche concessione divagante del suo caratteristico rigore. Mai sono venuti meno il gusto e la logica della sua rivoluzione d'inizio, sia per l'uomo sia per la donna con reciproci scambi dei loro elementi peculiari non solo nella forma, nel taglio, ma anche attraverso la scelta dei colori intercambiabili, dei materiali, apparenza mascolina, mano cadente e morbida o viceversa camicie e giacche femminilizzate per un uomo di sconcertante libertà. La George Sand della primavera '76, nell'inverno di quell'anno veste giacche in tweed a disegno evidente, molto maschile, ma porta una gonna plissé che come i pantaloni concede passo lungo e sciolto; nella primavera '77 le gonne sono due, sovrapposte, mentre la giacca maschile assume aspetti sofisticati e l'idea del doppio vale anche per uomo, quando la giacca in maglia ricopra il blazer. La giacca è destinata a unirsi a ogni altro elemento del vestire: nel '78 posa sul costume da bagno, in autunno assembla sapori militareschi, ricerche continue per quanto riguarda il punto nevralgico delle spalle e il risultato è una giacca alla Garbo, suscettibile di resistere anche in crêpe de chine. Ma l'evoluzione della giacca poggia ('83) su tre proposte: il blazer di velluto nero, la giacca maniche intere e spalla tonda, il caban di gusto andino. Pochi pantaloni e invece molte gonne pantalone in nuovissimi stampati trompe-l'oeil. La giacca si trasforma, diventa parte dei pezzi intercambiabili o da abbinare in piena libertà ('83). Solo nell'84 ritorna il gusto del guardaroba maschile tradotto al femminile, una collezione androgina come non mai. Ma l'anno dopo, per l'autunno-inverno, Armani preme il pedale della dolcezza, allacciando bassa e in morbidezza la giacca pur maschile per una donna ariosa, nuca libera dai capelli e camicetta senza collo: in scena ben 350 tessuti diversi nelle sfumature del blu, grigio, marrone. A ottobre dello stesso anno la collezione per la primavera-estate '85 riscuote un successo straordinario con la sua donna eterea, stilizzata, le gambe velate di calze chiarissime perfettamente in vista, tacchi alti, una femminilità difficile eppure per certi lati anche troppo esibita. Qualcosa muta nel sobrio look di Armani. La giacca è sempre l'indizio di un modo di vestire, ma nuovi suggerimenti vengono dalle princesse in seta stampata e nell'86 i capi per la sera -- secondo la richiesta del mercato americano -- superano quelli per il giorno. La donna di Armani, sicura e senza nostalgia, sceglie una giacca non più rigida e rigorosa e rompe il diktat di giacca-camicia per osare nuovi abbinamenti ('87). Così via via (1988) la collezione autunno-inverno è caratterizzata da un'aria soft e luminosa nei colori e la provocazione sottile di una giacca assestata in vita e sui fianchi, con gonne lunghe e doppie. Nel '90 ancora punto di riferimento la giacca, sottile, avvolgente con spalle piccole e la vita segnata; con gonne corte o al polpaccio e pantaloni ora dritti e severi, oppure ampi come quelli maschili. È una scelta di colori polverosi, decisi, ma temperati dal grigio e dai tipici sabbia terrosi della palette Armani. E inoltre i grandi cappotti avvolgenti come djellaba tunisini. Nel '92 diventa distintivo della stagione lo smoking, interpretato in un'escalation di variazioni, complici tessuti e dettagli femminilissimi. Nuove arrendevolezze, nuove concessioni, nuovissimo lusso. Tessuti eleganti applicati a forme sportive, sono una speciale caratteristica del '94, con una tavolozza colore rubata a Matisse. Sotto le giacche occhieggiano i gilet; i pantaloni sono a tutta lunghezza e le gonne lunghe, guarnite anche da frange, diventano importanti e soliste. Gli abiti da sera assumono un'imperiosa eleganza nei colori e nella preziosità del tessuto e di contro pretendono solo forme essenziali. Per l'autunno-inverno '96, una grande ricercatezza, un amore per la struttura che si rivela anche nei cappotti lunghi alla caviglia con paramonture di velluto e interni matelassé. L'uso ripetuto e ricercato di tessuti tagliati in sbieco, che accarezzano il corpo, è più grande che mai; la passione per la sera, dall'abito "boldiniano" in velluto di seta appeso al collo dal collier di rose, agli abiti guaina di tulle stretch nero con ricami tatuaggio. Nel '97 esplode il "sophisticated grege" nuova tonalità in bilico tra grigio e sabbia. Forme asciutte, proporzioni minute, emblematica semplicità. Tessuti ricercati come le lane plissé, i matelassé, i doppio crêpe. E per la sera, tutto è prezioso: i ricami grafici avorio ed ebano, il pizzo e il velluto. Lo stile è ormai sempre più definito e autorevole e non cambia, cambiano i modi, le scansioni, i dettagli, prevalgono la ricercatezza dei materiali e le rifiniture di alta sartoria, che concorrono a fare della sofisticazione il concetto portante della stagione. Negli anni '98-99 sempre in crescendo l'unicità della sera con abiti ricamati ispirati alle porcellane orientali. Le giacche, sottili, prive di revers, con allacciatura nascosta, spesso laterale, hanno perso l'ossessione del tailleur e si portano anche sopra l'abito lungo, sopra i pantaloni a vita bassa, sopra la lunga gonna dritta a enfatizzare la silhouette disegnata. E tanti spolverini, una serie di cappotti tagliati come giacche, che scivolano lunghissimi. E per il 2000 un'immagine forte, lineare, glamour, pura e precisa: amore a prima vista per i pastelli inglesi e un occhio di riguardo al nero. Gonne alla caviglia, giacche corte con grandi maniche chimono, giacche tagliate come camicie indiane, pantaloni sottili sotto le tuniche o pantaloni extralarge con la camicia maschile. E una sera ricercata nella nuova concezione di ricami "cattura luce" su tulle e stretch lavorato a ragnatela, volutamente lineare la scelta delle linee pulite, levigate sul corpo. La donna di Armani entra nel terzo millennio con un allure attualer l'inverno 2001-2002: evoca emozioni da primo ballo, con gonne-tutù a volant di tulle, oppure fazzoletti di organza tagliati in sbieco, portate con lunghi pullover di ispirazione marinara o piccoli top. Sfilano fanciulle leggiadre, come sulle punte: "Il balletto è l'apoteosi dell'eleganza", afferma lo stilista. Tutto è delicato, aereo, sembra alludere a sensazioni trasognate: memorabile il finale della collezione, affidato a trenta autentiche ballerine che posano alla maniera di Degas. La conferma a quanto si era visto nella stagione precedente, con tailleur pantalone caratterizzati da una insolita dolcezza: un vago ricordo la donna manager. La vena morbida è in crescendo anche nelle sfilate successive. E lo storico blazer? Si adegua al nuovo corso, per l'estate 2003 si allunga, è quasi marsina ondeggiante sulla figura esile: pezzi insoliti scombinano l'abituale ritmo degli accostamenti, la sensualità è a fior di pelle, senza nostalgia esotica né aggressione erotica. Autunno-inverno 2003-2004: Armani vira ancora di bordo, la sua moda ridisegna il corpo, lo sottolinea accarezzando la vita messa in risalto da giacche corte e svettanti e poi, sorpresa, onora le gambe con minigonne a paralume o short, interpretazione gentile degli hot pants anni '70. Una scicchissima donna intinta nell'inchiostro, nel rigore del nero spezzato dal bianco per un suggestivo effetto grafico. Al solito, i suoi abiti andrebbero visti da vicino, sofisticati nel dettaglio, nella ricerca dei particolari e dei tessuti. Nel firmamento di ricami. Si abbassa l'età della moda, che l'Emporio accentua con lo stile impertinente e stuzzicante della maschietta francese: sempre nel furore del corto. Anche l'uomo si aggiorna: un ritratto fra ragione e sentimento, silenzioso rivoluzionario del nuovo classico che rispetta le regole della comodità, affidata soprattutto al comfort della maglieria. (Lucia Mari) &quad;1999, settembre. Giorgio Armani SpA costituisce la divisione accessori con l'obiettivo di migliorare i risultati degli articoli in pelle. La Dawn Mello Associates è la società incaricata per la nuova divisione. &quad;1999, settembre. La struttura commerciale del Gruppo (diretto e in franchising), presente in 33 nazioni, comprende 53 Boutique Giorgio Armani, 6 negozi Collezioni, 129 Emporio Armani, 48 A/X Armani Exchange e 4 Armani Jeans.
2000, gennaio. Giorgio Armani SpA aumenta la partecipazione nella Giorgio Armani Japan Co. Ltd, joint venture nata nel 1995, aumentando la sua quota all'85 per cento e lasciando alla Itochu il restante 15. &quad;2000, febbraio. Nasce Armani Collezioni che riunisce, in Europa e in Asia, le già esistenti Giorgio Armani, le Collezioni Uomo e Mani Donna. Anche negli Stati Uniti, viene varata la nuova etichetta mentre rimane invariata la linea Mani Uomo (per abiti e camicie) esclusiva per il mercato americano. &quad;2000, giugno. Il gruppo acquista dal gruppo Finanziario Tessile, per un valore di 55 miliardi di lire, le attività di produzione della linea uomo Armani Collezioni, nonché le attività di distribuzione e di vendita dei marchi negli Stati Uniti.
2000, luglio. Il Gruppo Armani e il Gruppo Zegna siglano un accordo per la creazione di una joint venture (51 per cento Armani, 49 Zegna) per produrre e distribuire le linee Armani Collezioni. La nuova società ha l'obiettivo di sfruttare al massimo il potenziale del marchio Armani Collezioni Uomo nel mondo e del marchio Mani Uomo negli Usa, avvalendosi delle competenze industriali e organizzative di entrambi i gruppi.
2000, ottobre. Prosegue l'apertura dei punti vendita. Nasce a Milano lo spazio Armani in via Manzoni 31. Progettato dallo Studio Gabellini Associates, in collaborazione con lo stilista, il megastore si sviluppa per circa 8 mila metri quadrati, articolati in tre piani. L'interrato, di 900 metri quadrati, è destinato all'Elettronica, dove Sony espone tutti i suoi prodotti. Al pianterreno, l'Emporio Donna, l'Emporio Uomo, l'Emporio Accessori, lo spazio dedicato ai profumi, Armani Jeans uomo e donna. Al primo piano, oltre a un ristorante, Nobu, e Armani Caffè, c'è Armani Casa.
di (Lucia Sollazzo) MORE

Dizionario della moda 2004

Il Dizionario della Moda porta alla ribalta Sarti e Sarte - Stilisti - Modiste - Case di alta moda - Marchi e griffe del prêt-à-porter - Modellisti - Gioiellieri - Industriali e industrie dei tessuti, delle confezioni, degli occhiali - Boutique storiche - Capi d'abbigliamento e accessori che hanno segnato la moda - Scuole per la moda - Designer di calzature - Giornali - Acconciatori e parrucchieri - Enti e istituzioni della moda - Firme storiche della critica e della cronaca di moda - Direttori di testate dell'editoria femminile italiana - Indossatrici e cover girl - Fotografi - Artisti e movimenti che hanno operato nella moda - Strateghi della comunicazione e dell'immagine - Industrie e protagonisti della cosmetica - Luoghi della moda - Musei della moda e raccolte - Illustratori, figurinisti - Movimenti e mode giovanili - Icone dell'eleganza

Importanza dei vestiti

A razza umana porta universalmente gli oggetti di vestiti-anche conosciuti come il vestito, indumenti, o abbigliamento-sul corpo per proteggerlo dalle condizioni climatiche avverse. Nel relativo più vasto senso, coprente è definito come i coverings del torso e delle membra, come pure i coverings per le mani, i piedi e la testa. Gli articoli trasportati piuttosto che portati, quali le borse, sono contati solitamente come accessori, mentre i vetri o i monili, anche se consumati, inoltre misura questa categoria. D'altra parte, la decorazione del corpo con i tatuaggi, trucco e hairstyle, anche se contribuisce al messaggio generale individui desidera trasmettere oltre che le sue scelte dei vestiti, non costituisce i vestiti come tali.
Nella maggior parte delle colture, coprire è stato introdotto come metodo di protezione del corpo umano contro le condizioni atmosferiche estreme - venti forti, calore intenso, freddo e precipitazione. In particolare, tesse dei vestiti impediscono la circolazione di aria intorno alla pelle e così, evitare l'uscita dell'aria riscaldata dalla pelle, che rende il tatto della gente scomodo e freddo. Ulteriormente, la radura tesse di vestiti evita la radiazione ultravioletta del sole e delle ustioni nella pelle, proteggente li, quindi, dal calore. Per concludere, più impermeabile tesse proteggono il corpo umano dall'entrare in contatto con acqua di pioggia o di neve. Poiché l'acqua è una cellula termica eccellente di immagazzinaggio, quando le gocce fredde della pioggia dei fiocchi della neve cadono e toccano la pelle umana, immediatamente trasmettono attraverso le cellule del nervo un messaggio al cervello umano che la zona esposta sta diventando più fredda del resto del corpo e sta inducendo la gente a ritenere il disagio.
Ma la gente indossa i vestiti per funzionale così come i motivi sociali. Oltre alle funzioni pratiche di disposizione della parte dell'indumento sopra la pelle, portare i vestiti inoltre trasporta i significati culturali e sociali specifici. Nelle colture numerose, per esempio, in esso è la vista difettosa da mostrare ad altre parte dell'anatomia del corpo umano e specialmente dei genitals. Quindi, i vestiti servono da metodo nascondere dal resto del mondo le zone particolari del corpo della persona. La religione, abitudini e naturalmente, circostanze importanti di particolare ha modellato storicamente la gente differente di senso in vario tatto di periodi circa vestiti ed esposizione. Inoltre, coprire è stato considerare come uno dei sensi migliori distinguere le classi sociali, i sessi, l'occupazione, lo stato civile e l'affiliazione etnica o religiosa. Ma per per interpretare correttamente i messaggi che un insieme particolare dei vestiti può trasmettere ad altri, uno deve essere al corrente della traduzione del codice specifico. Il bianco da portare durante il funerale occidentale per esempio è altamente inadeguato, mentre le società orientali firmano una tal selezione di colore per la gente di dolore.
Oggi, ci sono molti materiali con cui i vestiti sono fatti. Una persona può scegliere dall'acquisto dei vestiti fatti dai materiali naturali di origine, come seta, lane e cuoio, ma può anche selezionare uno per le fibre artificiali usate estesamente in vestiti che producono, come il nylon, il poliestere, Lycra e il Gherone-Tex. Con gli sviluppi tecnologici recenti, ci è la speculazione grande per il senso che i vestiti futuri prenderanno; in effetti l'industria di elettronica dei vestiti ha cominciato appena.

Vestiti per occasioni

Citava Charles Beaudelaire: "E' necessario che la donna stupisca e incanti. Deve dorarsi per essere adorata?" . E forse aveva ragione. Un esempio? Le foto che accompagnano il prezioso volume edito da Campisano. Pose languide, enfatiche, abiti riccamente decorati con perle, strass, ricami (anche metallici), paillettes, merletto e tombolo, vetri soffiati applicati su tulle o crepe di seta, piume di struzzo e di pavone (particolarmente amati nei ventagli e nei cappelli). Un interessante capitolo del libro è dedicato ai rapporti tra il cinema e la grande moda. Citiamo solo alcuni film 'L'innocente', 'Morte a Venezia', diretti da Luchino Visconti e interpretati da Laura Antonelli e Silvana Mangano, indimenticabili nei loro abiti firmati da Piero Tosi. Un documento con una sua straordinaria valenza storico-artistica che attesta i gusti di un'epoca. Nessun grande stilista si sottrasse mai alla malia del grande schermo. Marcel Escoffier ('Il signor Max' di Mario Camerini, 1937), Poiret, Coco Chanel, Hubert de Givenchy inseparabile da Audrey Hepburn (ricordate 'Breakfast at Tiffany's'?), Fernanda Gattinoni ('Cronaca di un amore' di Michelangelo Antonioni con Lucia Bosé), il grande fotografo Cecil Beaton che accetta la sfida di creare i costumi per 'My fair lady', e poi Milena Canonero e Gabriella Pescucci, allieve di Piero Tosi, che firmano gli abiti per 'Barry Lyndon' di Stanley Kubrick (1975) e per 'L'età dell'innocenza' di Martin Scorsese, premio Oscar nel 1993 per i costumi. Elogio e trionfo della creatività italiana, del genio e della sensibilità femminile. MORE

Anni 10

Durante i primi anni degli anni 10 la siluetta alla moda è diventato molto più lithe, fluida e molle che nei 1900s. Quando i balletti Russes hanno effettuato Scheherazade a Parigi in 1910, una mania per Orientalism ha seguito. Il couturier Paul Poiret era uno dei primi progettisti per tradurre questo vogue in mondo di modo. I clienti del Poiret immediatamente sono stati trasformati nelle ragazze del harem in pantaloons fluenti, turbans e colori chiari e geishas in kimono esotico. Paul Poiret inoltre ha inventato la prima attrezzatura che le donne potrebbero mettere sopra senza l'aiuto di una domestica. Il movimento di Deco di arte ha cominciato ad emergere attualmente e la relativa influenza era evidente nei disegni di molti couturiers del tempo. I cappelli di feltro, i turbans e le nubi semplici di Tulle hanno sostituito gli stili del copricapo popolari nei 1900s. È inoltre notabile che le prime esposizioni reali di modo sono state organizzate durante questo periodo a tempo, dal primo couturier femminile, Jeanne Paquin, che era inoltre il primo couturier parigino per aprire i rami stranieri a Londra, Buenos Aires e Madrid.
Due dei progettisti di modo più influenti del tempo erano Jacques Doucet e Mariano Fortuny. Il progettista francese Jacques Doucet ha eccelso nella sovrapposizione dei colori pastelli ed i suoi vestiti elaborati da gossamery hanno suggerito gli shimmers Impressionist di luce riflessa. I suoi clienti distinti non hanno perso mai un gusto per le suoi canalizzazioni idrauliche e materiali fragili e diaphanous. Mentre obbediva gli imperativi che hanno affidato piccolo all'immaginazione del couturier, Doucet era ciò nonostante un progettista di gusto immenso e la distinzione, un ruolo molti ha provato poiché, ma raramente con il livello del Doucet di successo.
Venezia-ha basato il progettista Mariano che Fortuny y Madrazo era una figura curiosa, con molto pochi paralleli in tutta l'età. Per i suoi disegni del vestito ha concepito uno speciale pieghettando le tecniche tingentesi trattate e nuove. Ha dato il Delphos nome ai suoi vestiti d'adesione lunghi dal fodero che undulated con colore. Ogni indumento è stato fatto di un pezzo unico della seta più fine, il relativo colore unico acquistato tramite le immersioni ripetute in tinture di cui le tonalità erano indicative di moonlight o delle riflessioni acquose della laguna veneziana. La paglia bretone, la cocciniglia messicana e l'indaco dall'Estremo-Oriente erano fra gli ingredienti che Fortuny ha usato. Fra i suoi molti devoti erano Eleanora Duse, Isadora Duncan, Cleo de Merode, il Marchesa Casati, d'Alencon di Emilienne e Liane de Pougy.
Cambiamenti in vestito durante la guerra mondiale sono stato dettato più dalla necessità che il modo. Mentre sempre più le donne sono state costrette a lavorare, hanno richiesto i vestiti che sono stato adatti più meglio alle loro nuove attività. Gli eventi sociali hanno dovuto essere posposti per più impegni di pressione e la necessità di addolorarsi i numeri aumentanti di morti, chiamate alla gravità ferrita e e generale del tempo ha significato che i colori più scuri si sono trasformati in nella norma. Un nuovo sguardo monocromatico è emerso che era non pratico alle donne giovani nelle circostanze comode. Di 1915 pannelli esterni alla moda era aumentato più successivamente sopra la caviglia ed allora al metà di-vitello.

Quattro Vestiti

Milva - una cantante e attrice teatrale italiana.

Ha all'attivo 15 partecipazioni al Festival di Sanremo, diversi piazzamenti ma nessuna vittoria. Vince invece nel 1971 La Gondola d'Oro con la canzone La Filanda che rimane la sua canzone più venduta.
Dopo i trionfi all'Olympia di Parigi negli anni sessanta, porta al successo in lingua italiana molte canzoni di Edith Piaf e tra queste appunto la celebre Milord; canta comunque canzoni molto diverse tra loro dedicandosi sia alla canzone popolare (Bella ciao, Canzoni da cortile e Canti della libertà) che a quella napoletana e a quella francese. Sin dagli anni sessanta inizia la pluridecennale collaborazione con Giorgio Strehler, con il quale approfondirà il repertorio di Bertolt Brecht conseguendo successi e riconoscimenti in tutto il mondo.
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lunedì 27 luglio 2009

Foto degli anni 50 - 60

Models Figurini di Moda



Brigitte Bardot, B.B., la sexy francesina degli anni '50/'60
Ecco una bella carellata di immagini di quella che fu negli annni 50-60 una icona sexy ..

sabato 25 luglio 2009

Mila Schön stilista italiana.

Maria Carmen Nutrizio

Mila Schön 50 Anni - Watch a funny movie here
Compiuti gli studi nel capoluogo giuliano, si trasferì poi a Milano nell'immediato secondo dopoguerra con il marito, il commerciante di preziosi Aurelio Schön. Nel 1958 fondò il suo primo atelier e sette anni più tardi lanciò la sua prima collezione nella celebre cornice delle sfilate di Palazzo Pitti, che le permise di fare il gran salto nel mondo dell'alta moda. Ancora oggi, il marchio Mila Schön è rimasto un punto di riferimento della moda sobria ed elegante.
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RETRO di moda italiana

50 anni di moda italiana, la mostra organizzata nei più prestigiosi musei di tutto il mondo, è arrivato a Reggio Calabria

TeleReggio - Mostra Moda - The best video clips are right here

Mostra Moda

Moda anni 30 - 40

Cerchi un vestito cappotto? Ottieni suggerimenti per l'utilizzo di trincea cappotti per migliorare il tuo guardaroba delle donne in questo video gratis su moda consigli per le donne di oltre 30. (google translate)

Dopo il trionfo della linea the'20s piano, rinasce 's amore per il romanticismo e abiti in chiffon ...
Durante il fascismo, la produzione parigina è superiore al nostro materiale, ma il tessuto è quasi sempre in italiano.
Nel 1930 è nato un partenariato a Torino: il Consiglio nazionale della moda.
Compra solo ciò che è italiano.
Le signore stanno andando a Torino per creare un guardaroba. Ma rispetto a Parigi, non è ancora vinta.
Nel corso degli anni Trenta, il cambiamento di tendenza abbigliamento è una giacca che sottolineano le forme del corpo: i seni, fianchi e della vita. E 'vecchio stile ragazzo-ragazza moglie.
Inserisci nella fase di trasformazione.
I vestiti sono tagliati obliquamente per gli effetti di luce e di piacere. I tessuti sono morbidi e cedevoli. La parte superiore posteriore dell'abito membro stretta e larga, con scollature.

Si parla di romanticismo e femminilità.
La donna è matura e formosa, ispirata alle donne di Tiziano, di liquidazione e adattato per i bambini.
E 'italiano il fascino.
Anni in'38 sono limitate, perché abbiamo iniziato a parlare della guerra, vicino a molte delle più famose case di moda a Parigi.

mercoledì 15 luglio 2009

Abiti da Sposa 2009

Ambienti gradevoli ed eleganti, personale specializzato e disponibile, ricerca dello stile, tessuti di alta qualità e ricami incantevoli, un una parola REVER, a Marsala in vicolo Salaparuta 2, traversa di via Trapani.

Modelli di vestiti

Sfilata di modelle con vestiti che sono in tutto o in parte di cioccolato..
Vestito dal drappeggio originale